Villa Otohara

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  1. Nymphadora
     
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    Situata in un area molto carina (e, soprattutto, bonificata dalla famiglia Otohara) Villa Otohara unisce tradizione e design donando a quest'abitazione un carattere unico.

    "Bene, si va."
    Pensai allacciando la pettorina a Tequila e prendendo con la mano libera un borsone.
    Ciao cameretta, è stato un piacere averti conosciuta.
    Scherzai mentre Alexy dalla porta iniziò a sospirare.
    Alexy: Muovitiii... O arriveremo tardi in stazione. E se arriviamo tardi non prendi il biglietto. E se non prendi il biglietto io non mi prendo la tua camera quindi muovitiiiiii!-
    Rispose quello piagnucolando, essendo il più piccolino dei fratelli (assieme ad Armin, suo gemello) aveva sempre condiviso la stanza col fratello ed ora che la mia sarebbe stata libera avrei concesso a lui di utilizzarla.
    Seh seh... Trattamela bene ok?
    Dissi passandogli accanto sorridendo. Gli diedi un bacino sulla fronte e poi proseguii scendendo le scale (e lasciando che Alexy prendesse dimestichezza nella mia camera).
    Una volta arrivata al piano inferiore trovai la nonnina assieme a Lysandro ed alla zia.
    Appena arrivai si zittirono tutti e la zia mi guardò preoccupata.
    Erin: Hey piccina. Sei proprio sicura di andare via?
    Annuii decisa e sorrisi alla zia abbracciandola.
    Mi mancherete tutti.
    Erin: Anche tu bimba.

    La nonna si avvicinò passandomi le mani sulle spalle.
    Chihiro: Suuuu Erin! Satsuki-Chan non è più una bimba!
    Erin: Ed allora non chiamarla -chan!

    Rispose la donna mentre cominciava a singhiozzare. Ridacchiando mi staccai dalla presa della zia per avvicinarmi a Lysandro il quale mi mise una mano sulla spalla e mi sorrise.
    Lysandro: Pronta per una grande avventura?
    Ridacchiai mentre dei passi pesanti si facevano strada dalle scale. Poco dopo sbucò Armin con in testa un cappellino da allenatore di pokémon... Già sapevo cosa poteva significare. Si piazzò davanti a me con aria seria e pronunciò questo discorso come se fosse il più serio del mondo.
    Armin: Non puoi proseguire il tuo viaggio da sola! Tieni, prendi una di queste. Queste tre pokéball contengono tre fidi compagni di squa...
    Armin, te ne prego.

    Quello sbuffò e mi guardò male
    Armin: Tzè, ed io che volevo affidarti il mio torchic. Bah, non venire a chiamarmi quando creperai di freddo.
    Fece qualche passo facendo finta di essersi arrabbiato poi si girò, corse verso di noi, mi diede un bacino sulla guancia ed infine scappò di nuovo sulle scale. Erano sempre stati così: Alexy l'affettuoso ed Armin il pazzo poco incline alle dimostrazioni d'affetto. Sospirando mi voltai verso Lysandro e notai una scena che prima non avevo visto. Nathaniel e Stephanie parlavano tra di loro in inglese, non capivo molto ma il discorso sembrava molto serio.
    Cosa...
    Lysandro scosse la testa come per dire "non pensarci per ora" e tornò a parlarmi del viaggio.
    Lysandro: Allora, ricapitoliamo: Castiel è già partito ieri con la tua auto. Passerà domani a ridartela.
    Gli conviene, altrimenti lo disintegro.
    Lysandro: Sì ok come vuoi. Nel frattempo cerca di non perderti per Tokyo e soprattutto cerca di prendere un taxi. Certi mezzi pubblici sono così sudici...
    Come se non stessi andando lì in traghetto ed in treno eh?

    Quello ebbe un brivido di disgusto seguito dalla voce di Nathaniel che disse solo un freddo "andiamo". Cercai di salutare tutti senza sembrare stupida o ferire i sentimenti di qualcuno, non potei non notare Stephanie che piangeva. Caricai il borsone nel bagagliaio e feci salire Tequila sul sedile posteriore accanto a me. Quando sia Lysandro che Nathaniel furono saliti in auto mi avvicinai a quest'ultimo e gli chiesi a bassa voce.
    Che caspita sta succedendo? Guarda che non occorre che mi accompagni eh.
    Nath: E difatti non ti accompagno. Vengo anche io a Tokyo perchè potrebbero assumermi in un posto in cui sto per iniziare uno stage.

    Pensai un attimo e poi chiesi con delicatezza.
    E... Stephanie?
    Nath: Ci vedremo appena potremo, probabilmente mi faranno lavorare come un matto ma...

    Sia io che Lysandro aspettammo che continuasse la frase mentre l'auto si fermava ad un semaforo.
    Nath: Intendo chiederle di venire a vivere da me appena sarò un po' più stabile. Fino ad allora la zia e la nonna si occuperanno di lei, ma ovviamente la vorrei vicina.
    Sorrisi ed annuii.
    Aaaah il mio cuginetto romanticone! Guarda che oramai mi aspetto il matrimonio dopo 10 anni di storia d'ammoooooooore!
    Quello arrossì e riuscii a scucirgli una risatina. Proseguì in questo modo il viaggio diretti verso Tokyo: con Lysandro che ci ripeteva mille volte il "piano", noi che annuivamo ed infine la lotta col carrellino per caricare tutti i bagagli sul traghetto.

    Continua qui.

    Edited by Nymphadora - 14/12/2015, 22:20
     
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