La storia di Seira & Satsuki

Com'era in origine...

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  1. Ninfea;
     
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    ~ La storia di Seira & Satsuki ~


    Pochi mesi fa, non avendo la possibilità di ruolare a causa di una serie di motivi, ho avuto la brillante idea di riscrivere la storia dei nostri importarti pg così come è stata scritta per la prima volta. Avevo cominciato a metter giù qualche riga, ma purtroppo a causa della formattazione del pc ho perso tutto.
    Premetto di non ricordare in maniera dettagliata la giusta sequenza di eventi così come si sono succeduti, ma farò comunque del mio meglio per ricordare il più possibile della loro storia.
    Inoltre, cosa che ritengo davvero molto importante, la narrazione avrà il punto di vista di Seira che potrebbe non dare la giusta interpretazione alle situazioni che, al contrario, Satsuki vive. Questo perché la storia è stata creata e raccontata da due persone insieme che, ovviamente, vivono ed interpretano lo stesso avvenimento in maniera diversa.

    Essendo stati per me due personaggi molto importarti e a cui sono ancora tutt'ora affezionata, ho sempre desiderato mantenere viva la loro prima storia nata dalla spontaneità delle sue creatrici.
    Non potendo recuperare le vere role, questo mi è sembrato l'unico modo per poterle ricordare.

    Buona lettura! ^_^
     
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  2. Ninfea;
     
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    Dal diario di Seira...
    Parte I



    Signorina Satsunade siamo lieti di comunicarle che l'appartamento da lei acquistato ora è finalmente abitabile...
    Cordiali Saluti,
    Agenzia immobiliare


    Questa fu la frase che concluse la lettera che avevo atteso per così tanto tempo. Ripensandoci adesso sono certa che anche Satsuki abbia provato la stessa emozione che ho provato io quando ho aperto quella busta. Proprio così... le lettere erano giunte entrambe nello stesso giorno.
    Ricordo che Satsuki decise di partire un giorno prima rispetto a noi, tuttavia io non la conoscevo ancora. Il mattino seguente un treno diretto ci trasferì a Tokyo e per tutta la durata del viaggio supplicai Ichijo e Kaname di raccontarmi di lei, di come fosse e se loro pensavano che saremmo andate d'accordo. Sebbene le loro descrizioni fossero state precise, quando la vidi per la prima volta restai colpita dalla sua bellezza. Accolse dolcemente Kaname e fu molto gentile nel presentarsi. Quando io ed Ichijo vedemmo il nostro appartamento, capimmo immediatamente che era necessario lavorarci su per rendere quella casa abitabile, ma la sensazione di possedere finalmente qualcosa di nostro sovrastava qualsiasi altro sentimento.
    Quello stesso pomeriggio tutti insieme ci recammo al Sabrina, un negozietto che noi ragazze adorammo immediatamente. Acquistammo lo stretto necessario ad un prezzo davvero conveniente ed il Sig.Mizukoshi fu così gentile da offrirsi di portarli direttamente a casa nostra.
    In quel periodo ero determinata a frequentare l'università di Tokyo e nel contempo cercare un lavoro che mi permettesse di essere indipendente mentre anche Ichijo si affrettava a trovarne uno.
    I giorni seguenti furono dedicati quasi completamente ai nostri appartamenti: dipingemmo le pareti, montammo i mobili appena acquistati e ci ritrovavamo molto spesso per cenare insieme. I fondi che avevamo messo da parte erano abbastanza per stare tranquilli per diverse settimane, ma l'esigenza di cercare un lavoro cominciava a farsi sentire.
    Scoprii poco dopo che Satsuki era un'attrice e che lavorava per una piccola compagnia teatrale che durante quei mesi preparava uno spettacolo dell'Amleto di Shakespeare. Fu così gentile da raccomandarci al suo capo, il Sig.Tamada, che ci offrì un posto nel suo cast. Ichijo ottenne il ruolo d'attore, sembrava perfetto per interpretare Amleto, mentre io ottenni un posto come costumista, prendendo il posto della ragazza che adesso era in maternità.
    Come ebbi occasione di vedere diversi mesi dopo, Ichijo e Satsuki recitavano divinamente insieme, ma questa è certamente un'altra storia che verrà raccontata più avanti.
    Come promesso ai miei genitori, tre settimane dopo il mio trasferimento mi iscrissi all'università e nel contempo cominciai il mio lavoro al teatro. Furono settimane molto tranquille, raggiungemmo una certa stabilità e tutto sembrava filar liscio. Fino al giorno in cui Yuuki Cross fece il suo ingresso nelle nostre vite.

     
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  3. Ninfea;
     
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    Dal diario di Seira...
    Parte II


    Quel giorno Satsuki ci invitò a pranzare da lei e noi fummo più che contenti di accettare, viste le sue straordinarie doti in cucina. Preparò un piatto davvero delizioso, ma... accadde l'inevitabile. Poco tempo prima Ichijo mi aveva rivelato la sua vera natura e quella di Kaname. Entrambi erano dei vampiri e in quel periodo, probabilmente a causa del nostro trasferimento, non avevano più preso le emocompresse. Mi ci volle un po' a capire di cosa parlassero e che cosa fossero quelle "scatole" di cui tanto parlavano. Satsuki ovviamente ne sapeva più di me, aveva vissuto con loro fin da quando era piccola ed immagino che per Ichijo fosse sempre stata una specie di sorellina minore. Tuttavia Kaname quel giorno apparve più debole del solito a causa della mancanza di sangue. Ricordo ancora bene il momento in cui Satsuki emise un gemito tagliandosi un dito per offrire il suo sangue a Kaname.
    -Se.... se non vuoi mordermi.... puoi sempre fare così...-
    Gli disse sorridendo. Al che Kaname spalancò gli occhi e con un gesto le prese il braccio che gli stava puntando addosso e, aprendolo, le si avvicinò con tanta foga che finirono entrambi stesi a terra. Durante la caduta lui arrivò alle sue labbra e la baciò. Erano ancora distesi per terra quando Kaname si allontanò e la guardò con un'aria triste in volto. Satsuki sorridendogli gli pose il dito vicino alle labbra. L'uomo aprì leggermente la bocca e permise così a Satsuki di entrare. Quando il dito della ragazza fu nella sua bocca chiuse gli occhi e piegò leggermente la testa a destra, abbandonandosi al suo dolce sapore. Afferrò nuovamente il suo polso bloccandola per terra e immediatamente baciandola sulle labbra. Avvertendo uno strano sapore, Satsuki lo guardò perplessa.
    -Hai appena assaggiato il tuo sangue...-
    Quando sollevai lo sguardo allontanandomi da Ichijo mi accorsi che entrambi erano scomparsi. Ma come ebbi modo di comprendere poco dopo, il bisogno di Kaname si fece decisamente troppo forte e chiese al suo amico di contattare immediatamente Aidoh affinchè portasse loro le emocompresse.
    Tuttavia accadde qualcosa che spaventò tutti quanti. Un sasso macchiato di sangue ruppe la finestra della cucina, arrecando un messaggio di vendetta. Istintivamente mi accinsi a raccoglierlo e una scheggia di vetro più grande rispetto alle altre mi ferì la mano. Mi recai in bagno per medicarmi ma fui subito seguita da Ichijo.
    -Lascia che ti aiuti.-
    -Grazie, ma posso farlo anche da sola se preferisci.-
    Dissi pensando che forse sarebbe stato meglio se fosse rimasto con Satsuki e Kaname.
    -Ci vorrà un attimo.-
    Con delicatezza disinfettò la ferita e la fasciò con della garza prima di baciarmi la mano. Evitò il contatto con i miei occhi, ma capii immediatamente cosa stesse nascondendo.
    -Fallo, Ichijo.-
    -Di cosa parli?-
    -I tuoi occhi. Sono rossi. Voglio che tu beva il mio sangue.-
    Non mi rispose, fingendo di ignorare la mia proposta.
    -Ichijo...-
    -Non posso Seira.-
    Disse prima di lasciarmi per raggiungere Kaname nell'altra stanza.
     
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  4. Ninfea;
     
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    Dal diario di Seira...
    Parte III


    Rimasi per qualche istante in bagno mentre sentivo le loro voci in lontananza, senza riuscire a percepire le parole della conversazione. Mi guardai la fasciatura e mi decisi ad uscire. Erano entrambi lì, mentre vidi Satsuki entrare nella sua camera da letto con una strana espressione in volto. Alzai lo sguardo verso il mio uomo che evitò di guardarmi negli occhi.
    -Satsuki...-
    Pensai superandoli ed entrando con lei nella stanza. Era seduta sul letto con lo sguardo rivolto a terra e le mani congiunte posate sulle gambe.
    -Satsuki...-
    Sollevò lo sguardo verso di me e fui colpita dal suo sguardo. Era profondamente scossa e subito mi avvicinai sedendomi accanto a lei e portandole una mano sulla spalla.
    -Perchè?-
    -Oh, Satsuki. Si sistemerà tutto, vedrai. Kaname troverà una soluzione, e...-
    -Perchè non ci lascia in pace?-
    La guardai negli occhi con un espressione triste in volto. Non meritava di soffrire ancora. All'improvviso sentimmo il suono di un altro vetro infrangersi e una voce alle nostre spalle ridacchiare istericamente.
    -Yuuki.-
    -Satsuki... che piacere rivederti... dopo tutto questo tempo.-
    In un attimo fu alle sue spalle e la colpì in pieno viso con un ceffone.
    -NO!-
    Urlai cercando di proteggere Satsuki portandomi davanti a lei.
    -Seira, vattene!-
    -E tu chi sei?-
    Non le risposi e mi limitai a fissarla con il peggiore degli sguardi che avessi mai fatto. Cominciai a provare disgusto per quella ragazza. Mi ignorò e si portò alle spalle di Satsuki con una velocità sorprendente afferrandole la gola e bloccandola contro di sè. In un attimo Kaname ed Ichijo furono nella stanza.
    -Yuuki!-
    -Takuma...-
    -Ichijo... Porta Seira fuori di qui.-
    Senza farselo ripetere due volte mi prese per un braccio trascinandomi via e poi fuori dall'appartamento.
    -Che cosa fai?! Lei ha bisogno di me!-
    -Non puoi fare nulla per lei, Seira. Ci penserà Kaname. E' l'unico che può risolvere la situazione.-

    Kaname rimase fermo immobile...
    -Lasciala stare...-
    -E perchè dovrei...-
    -Lasciala stare Cross...-
    -PERCHE' TI OSTINI A CHIAMARMI PER COGNOME!-
    -PERCHE' ORAMAI NON TI RICONOSCO PIU'!-
    Disse urlando Kaname.
    -Guardati... sei qui, in questa camera, dopo aver rotto le finestre dell'appartamento.... Del nostro appartamento... Mio e di Satsuki...-
    -Smettila!-
    -No... Sei delirante tanto da minacciarmi di azzannarla...-
    -Beh... non credo sarebbe poi un grande spreco... In fondo... a te che importa... io sono Yuuki... lei chi è...-
    -Lei è Satsuki... ed è la donna che ha diritto di stare al mio fianco...-
    -SMETTILA! SOLO IO... IO! POSSO STARE AL TUO FIANCO!-
    -No Cross... non più...-
    -AHAHAHAH non più? Dimentichi forse che noi siamo promessi sposi?-
    -Dimentichi forse che anche noi amiamo?-
    Disse Kaname con un'aria triste in volto. Yuuki si fermò a guardarlo sgranando gli occhi.
    -Tu sicuramente sai quello che proverei se venissi staccato da Satsuki...-
    Kaname sempre con quell'aria guardò Yuuki dritto negli occhi.
    -Perchè lo stai provando tu ora...-
    -Smettila! Tu lo stai provando per me ora!-
    -No...-
    Disse Kaname scuotendo la testa.
    -Perchè... perchè non puoi tornare com'eri un tempo... Kaname-kun...-
    -Per una serie di motivi Cross...-
    Kaname sospirò e con un filo di voce li elencò tutti.
    -Perchè mi sono reso conto che ciò che covavi per me era un amor tremendo come quello di Ermengarda per Carlo Magno... Perchè ho ragionato... Perchè Satsuki....-
    Si interruppe guardando la sua ragazza che lo fissava con i suoi occhioni verdi.
    -Perchè Satsuki è sempre rimasta nel mio cuore...-
    -Lei? LEI? E CHI TI STAVA ACCANTO QUANDO ERI GIU' AL COLLEGIO? CHI RIEMPIVA LE TUE NOTTI QUANDO ERI TRISTE? IO... IO C'ERO SEMPRE...-
    -...per dispensare il dolore che provavo per la lontananza di Satsuki...-
    Yuuki si immobilizzò sgranando gli occhi. Satsuki fece lo stesso.
    -C... come...-
    Kaname continuò rivolgendosi a Satsuki.
    -Quando hai conosciuto Takumi... io non so cos'ho provato... rabbia... gelosia... tutto... lui ti aveva portata via da me e da Ichijo.... tu eri la nostra dolce sorellina... La piccola bambina che abbiamo trovato sotto la neve e che abbiamo preso con noi... ed ora... quello la arriva e ti porta via da noi... o per lo meno... lo pensavo io...-
    Sospirò e continuò.
    -Ti aveva portata via da me... con Ichijo avevi ancora un bel rapporto... Quando sono passato davanti alla sua stanza una volta ed ho sentito la tua voce mentre recitavi ho capito che quello da cui ti eri staccata ero solo io...-
    Satsuki iniziò a piangere guardando Kaname mentre Yuuki iniziò ad abbassare lo sguardo.
    -In tutto quel periodo avrei voluto seriamente venire una sera in camera tua e mandar via quello la dal tuo letto... e prendere io il suo posto...-
    Mentre Satsuki cercava di soffocare i singhiozzi Yuuki stringeva forte i pugni rabbiosamente.
    -Non sapevo cosa fare... me ne stavo in disparte... non parlai nemmeno ad Ichijo di questo...
    Continuò rivolgendosi a Yuuki.
    -E allora arrivasti tu... tutta gentile e allegra cercando di consolarmi... non vorrei ammetterlo ma ne ho approfittato... di questa tua gentilezza...-
    Yuuki tremando iniziò ad urlare verso Kaname.
    -IO PER TE QUINDI ERO SOLO UNA RUOTA DI SCORTA?-
    -Sì...-
    Yuuki si paralizzò e con un filo di voce disse.
    -Non... ci... credo...-
    Ripetendo quella frase indietreggiò un pochino... non accorgendosi della finestra aperta alle sue spalle continuò ad indietreggiare... Kaname non si accorse di nulla dato che stava fissando il pavimento... Satsuki, quando vide Yuuki sbattere con la gamba sul cornicione, scattò in avanti...
    -Yuuki!-
    La ragazza cadde al di là della finestra... Fortunatamente Satsuki arrivò in tempo per prenderle il braccio...
    -Aggrappati!-
    Yuuki rimase sconcertata da quel gesto...
    -Perchè... perchè mi aiuti...-
    -Perchè tu hai tutto il diritto di vivere...-
    Satsuki non riuciva a reggere quel peso da sola quindi chiamò Kaname...
    -Kaname! Kaname dammi una mano...-
    Mentre anche Satsuki iniziava a scivolare Kaname arrivò ed afferrò il braccio di Yuuki...
    -Su... tiriamo assieme... Cross datti una spinta mentre iniziamo a tirare... vai...-
    Con la collaborazione di tutti e tre Yuuki venne riportata nella stanza... Per la fatica Satsuki ricadde a terra ansimando...
    -Mi hai fatto prendere un colpo Cross!-
    Disse guardando la ragazza e tenendosi il petto... Yuuki continuava a fissarla stupita... Perchè l'aveva salvata?

    Non ricordo più nulla di quel giorno. Yuuki scomparve dalle nostre vite così com'era apparsa, senza un'apparente spiegazione. Le settimane passarono e lentamente dimenticammo la paura di vederla comparire all'improvviso per scombussolarci ancora una volta. Satsuki ed Ichijo cominciarono le prove per il loro spettacolo, mentre io cominciavo ad imparare e a muovermi da sola dietro le quinte. Kaname era sempre lì per lei, non si perse nemmeno un giorno a teatro con noi. Tutto procedeva per il meglio e mentre io in mattinata seguivo le lezioni in facoltà, il pomeriggio lavoravo come costumista per la compagnia teatrale del Sig.Tamada ed eravamo felici. Sentivamo di poter costruire un futuro insieme.

    Edited by Ninfea; - 21/11/2014, 17:24
     
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  5. Ninfea;
     
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    Dal diario di Seira...
    Parte IV


    Erano passate poche settimane da quando ci eravamo trasferiti a Tokyo e la fortuna sembrava essere dalla nostra parte.
    Un mattino però mi svegliai con un forte senso di nausea e, pensando di poter alleviare quella brutta sensazione, pensai di bere del tè per colazione accompagnandolo con del pane tostato. L'orologio in cucina segnava le sei in punto ed Ichijo non si sarebbe svegliato prima delle sette. Mi alzai per sparecchiare ma fui costretta a lasciare tutto dov'era e correre in bagno. La nausea mi travolse e dopo alcuni minuti riuscii ad alzarmi e sciacquarmi il viso e la bocca. Mi guardai allo specchio, pallida in volto e mi passai una mano tra i capelli, accorgendomi di avere la fronte madida di sudore.
    Feci una doccia e mi preparai per uscire legando i capelli in una coda alta. La porta del bagno si aprì ed Ichijo entrò con un'espressione assonnata in volto abbracciandomi da dietro.
    -Buongiorno, piccola.-
    Mi pogiai sulla sua spalla e guardai il nostro riflesso nello specchio.
    -Buongiorno, Amleto.-
    Sorrise ed io uscii dal bagno per lasciare che si preparasse. Quel giorno indossai un jeans ed una camicetta bianca a corte maniche e mentre preparavo la mia borsa per l'università, Ichijo arrivò indossando un pantalone aderente ed una maglia verde limone che faceva risaltare il colore dei suoi occhi. Mi sorrise e mi abbracciò cercando le mie labbra per baciarmi. Ricambiai e mi allontanai soltanto per aprire la porta che collegava il nostro appartamento con quello di Satsuki.
    -Buongiorno!-
    -Buongiornooo tesoro!-
    Mi abbracciò forte costringendomi ad arretrare per la sorpresa. Kaname entrò chiudendo la porta alle sue spalle e rivolgendo un sorriso complice ad Ichijo ci salutò con un "buongiorno".
    -C'è una novità!-
    -Come?-
    Mi trascinò sul divano posando le mani sulle sue gambe mentre si sedeva accanto a me. Fu allora che lo notai.
    -No!-
    Urlai prendendole la mano sinistra per guardare meglio la fede che portava al dito.
    -Ahahah.-
    -Voglio una spiegazione. Ora.-
    Ichijo guardò Kaname perplesso mentre io guardavo Satsuki impaziente.
    -E' successo ieri notte... Scusateci se non vi abbiamo detto niente, ma... volevamo fare qualcosa di molto intimo e...-
    -Oh mio dio è STUPENDO!-
    Scattai in avanti per abbracciarla forte. Sentii Ichijo avvicinarsi a Kaname e dargli una pacca sulla spalla.
    -Congratulazioni, amico.-

    La mia migliore amica ed il suo ragazzo si erano appena sposati e fui così felice che quel giorno dimenticai la preoccupazione di quella nausea mattutina. Seguii le lezioni all'università e la giornata passò in fretta tra le prove ed il resto. Durante il giorno successivo avvertii un forte dolore al basso ventre per tutto il giorno e pensai che fosse dovuto al ritardo del mio ciclo di poco più di una settimana. Iniziai a preoccuparmi quando i giorni continuavano a passare ed una mattina mi svegliai nel sonno per correre in bagno ed iniziare a vomitare. Mi accasciai sul pavimento convincendomi a comprare un test di gravidanza quella mattina stessa. Sperai che Ichijo non avesse sentito nulla e sperai di sbagliarmi.
    Intorno alle nove mi accinsi ad uscire mentre Ichijo mi spiegava i suoi programmi per la giornata.
    -Allora ci vediamo più tardi.-
    -Ah, Seira.-
    Mi immobilizzai sperando che non mi chiedesse come mi sentivo.
    -Ho dimenticato di dirti che oggi pomeriggio ho un impegno con mio padre e che non tornerò prima di stasera... è un problema per te? Se non vuoi restare da sola posso chiedere a Kaname e Satsuki di...-
    -No, non preoccuparti! Starò benissimo. Ne approfitterò per studiare un po'. A stasera!-
    Uscii senza voltarmi e con passo lento mi incamminai verso la farmacia più vicina.
    Aspettai per un po' nel parchetto lì vicino per assicurarmi che Ichijo non fosse in casa quando sarei tornata. Sapeva che ero impegnata tutta la mattinata con i corsi e pensai che non avrei dovuto preoccuparmi.
    Quindi mi incamminai verso casa, rendendomi conto di aver camminato così lentamente tanto da averci messo il doppio del tempo per arrivarci. Aprii la porta dell'appartamento e la chiusi alle mie spalle pogiandomi contro essa. Sospirai e lasciai la borsa all'ingresso prima di entrare in bagno. Aprii la piccola scatola e lessi attentamente le istruzioni. Feci il test.
    I minuti che passarono prima del risultato furono i più lunghi della mia vita. Trattenni il respiro quando apparvero entrambe le lineette incrociate tra loro. Mi piegai su me stessa, lasciai cadere il test a terra e mi portai le mani tra i capelli. Chiusi gli occhi, il respiro si fece più veloce e piansi.
    Quando tornai in cucina l'orologio segnava le cinque passate del pomeriggio. Feci sparire la piccola scatola ed il test prima di gettarmi sul letto. Composi il numero dell'ospedale per prenotare una visita per la settimana successiva. Riagganciai e mi addormentai abbracciata al cuscino con gli occhi arrossati dalle lacrime.

    Edited by Ninfea; - 21/11/2014, 17:25
     
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  6. Ninfea;
     
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    Dal diario di Seira...
    Parte V


    Fui svegliata dal calore del corpo di Ichijo contro il mio che mi accarezzava i capelli con dolcezza.
    -Piccola...-
    -Ichijo. Ma che ore sono?-
    -Le nove e mezzo.-
    -Oh mio dio, così tardi?-
    -Tesoro, cos'hai? Hai una brutta cera.-
    Mi tirai su a sedere e stropicciandomi gli occhi cercai una scusa plausibile.
    -Credo di essermi addormentata mentre studiavo.-
    Dissi facendo un cenno verso il libro che era posato sul comodino. Non sapevo come fosse arrivato lì, ma ringraziai il cielo che ci fosse.
    -Sono solo stanca, sta tranquillo.-
    -Kaname e Satsuki erano preoccupati. Ti hanno cercata ma non hai risposto al cellulare quando ti hanno chiamata.-
    -E' ancora nella borsa. Non l'ho sentito, scusami.-
    Si alzò dal letto e mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi. Sperai di non avere un aspetto pietoso, ma sapevo bene che quando mi capitava di piangere, i miei occhi non mentivano.
    -Ho preso del cibo cinese take-away. Ne ho preso anche per Satsuki e Kaname. Vado a chiamarli. Ti spiace apparecchiare per tutti?-
    -C...Certo, faccio io.-
    Lo vidi bussare alla porta di collegamento mentre io mi allontanavo in cucina e avvertii subito l'odore della nostra cena e sperai non mi creasse alcun tipo di problema. Poco dopo vidi comparire i ragazzi nel nostro soggiorno e Satsuki mi aiutò a servire i piatti.
    -Oh mio dio! Cos'hai?-
    -N-niente! Mi sono appena svegliata!-
    Dissi sedendomi a tavola e portando una mano davanti al naso e alla bocca cercando di passare inosservata. Satsuki non mi staccava gli occhi di dosso, mentre Ichijo sembrava completamente preso dalla sua conversazione con Kaname.
    -Avrei un favore da chiederti...-
    Mi disse mentre cominciavamo a mangiare.
    -Certo, dimmi pure.-
    Il suo sguardo era triste e cupo.
    -Verresti con me in ospedale, domani?-
    -In ospedale? E perchè?-
    Restò in silenzio per un attimo cercando Kaname con i suoi profondi occhi verdi.
    -Ho fatto degli esami ultimamente e dovrei ritirare i risultati.-
    -Sì, ti accompagno volentieri...-
    Affermai confusa.
    -Ma non capisco. Stai male?-
    Non rispose subito, ma mandò giù un boccone con fatica prima di spiegare.
    -Temo di non poter...-
    La guardai in attesa.
    -Temo di non poter avere dei figli, Seira.-
    Mi portai una mano davanti alle labbra e sgranai gli occhi. Distolse immediatamente lo sguardo fingendo di non notare la mia reazione. Non sapevo cosa dire e mi chiesi se Ichijo sapeva cosa stessero passando i nostri amici mentre io ne ero all'oscuro. O almeno fino a quel momento.
    -Ecco, forse non è così grave e...-
    -Aspettiamo domani.-
    Sì. Anch'io avrei aspettato il giorno successivo per parlarle di cosa mi stesse succedendo.

    Il mattino arrivò lentamente e non sapere cosa avrebbero detto i risultati mi stava uccidendo. Quindi mi alzai di buon ora e fui pronta parecchio in anticipo rispetto all'ora a cui ci eravamo date appuntamento. Ichijo si svegliò poco dopo di me e parlammo di ciò che Satsuki e Kaname stavano affrontando negli ultimi giorni. Mi disse che Kaname aveva accennato a degli esami ma che, essendo stato molto vago, non si aspettava un esito così negativo.
    Alle nove Satsuki bussò alla nostra porta ed insieme ci dirigemmo all'ospedale in taxi. Non parlammo per tutto il tragitto e mentre aspettavamo in sala di attesa, il tempo sembrava dilatarsi all'infinito.
    -Signorina Otohara?-
    -Sì?-
    -Prego si accomodi pure.-
    Disse l'infermiera indicandoci la porta alla sua destra. Entrammo e una dottoressa dai capelli rossi ci accolse con un'espressione seria in volto. Non ebbi un buon presentimento.
    -Satsuki, accomodati.-
    Ci sedemmo ed io presi la sua mano stringendola forte.
    -Ecco, i risultati sono arrivati e... potremmo ripeterli tra qualche mese per avere un esito...-
    -Ami dimmi cosa sta succedendo.-
    -Satsuki, io...-
    -Dimmelo.-
    La dottoressa sospirò ed io trattenni il fiato finchè quest'ultima non parlò.
    -Satsuki... Detto in parole povere il tuo utero è... come dire... debole... non saresti in grado di affrontare una gravidanza...-
    Mi girai verso Satsuki e capii immediatamente che i suoi occhi erano ormai pieni di lacrime. Sentii la sua mano stringere la mia più forte.
    -Se... Seira... andiamo...-
    -Satsuki mi dispiace io...-
    -A... andiamo ti prego...-

    Disse continuando a piangere. Ami allungò il braccio verso quello di Satsuki e lo sfiorò.
    -Chiamami questa settimana... vorrei controllarti ancora...-
    Satsuki annuì alzandosi e stringendo la mia mano uscimmo dalla stanza. Appena fummo fuori dall'ospedale chiamai un taxi e durante il tragitto l'abbracciai forte cullandola, sperando di confortarla in qualche modo.
    -Come lo dirò a Kaname?-
    Le accarezzai i capelli stringendola più forte.
    -Ci riuscirai. E lui non ti lascerà sola. Te lo prometto.-
    -Torniamo a casa... prima glielo dico, meglio è.-

    Arrivammo davanti ai nostri appartamenti e ci salutammo con la promessa di rivederci il prima possibile.
    Lei entrò nel suo appartamento dove c'era Kaname ad aspettarla. Satsuki cominciò a piangere guardandolo negli occhi mentre Kaname preoccupato cominciò a porle delle domande.
    -Dimmi tutto... cos'è successo?-
    Lei restò in silenzio cercando le parole giuste per comunicargli la notizia.
    -Ti devo parlare...-
    A Kaname si fermò il cuore per un istante.
    -Mi... viene da svenire...-
    Kaname annuì e, sostenendola col suo corpo, la condusse in camera. Quando Lei si fu seduta lui si mise accanto a lei fissando il pavimento.
    -Kaname...-
    -Dimmi...-
    -Ho parlato... con Ami.-
    Kaname alzò lentamente lo sguardo verso il muro. Il suo sguardo divenne cupo quando vide il volto della ragazza: con le mani premute sulla bocca per non farsi sentire e gli occhi chiusi si era piegata leggermente su se stessa. Piangeva come una fontana. Con un braccio le cinse le spalle e la tirò a sé facendole appoggiare il viso contro il suo petto.
    Ci volle parecchio affinchè la ragazza trovò la forza di parlare.
    -Ka... Kaname...-
    Il ragazzo sorridendo le rispose.
    -Dimmi tutto bocciolo di rosa...-
    Pensò che lei fosse incinta e che quella sua reazione fosse il risultato di tutte quelle emozioni che aveva provato quel giorno. Ma la frase che ne seguì lo fece crollare.
    -Ami ha detto che... non posso rimanere incinta...-
    Mentre Satsuki piangeva attaccata al suo petto Kaname sgranò gli occhi incredulo.
    -Ha detto che... se... se aspettassi un bambino... dovrebbero procedere con l'asportazione dell'utero... mi ha detto che non è abbastanza forte per permettermi di portare a termine una gravidanza...-
    Mentre i singhiozzi di Satsuki si facevano sempre più forti Kaname rimaseimmobile a fissare il muro. Era come se gli avessero tolto tutte le energie. Le braccia dell'uomo scivolarono via dal corpo di Satsuki man mano che lei singhiozzava sempre più forte. Mentre piangeva lei si chinava sempre di più su sè stessa. Quando Kaname si riprese leggermente le cinse la vita e la sdraiò sul letto ponendole la testa accanto alla sua. La abbracciò forte mentre Satsuki sentiva la sua guancia farsi bagnata delle lacrime del suo uomo.

    Entrai nel mio appartamento devastata da quella notizia. Io per quanto ne sapevo ero incinta mentre la mia migliore amica era devastata dall'impossibilità di avere dei bambini. Non potevo raccontarle come mi sentivo, non quel giorno. Ichijo non c'era ed io fui investita improvvisamente da un forte senso di nausea che mi costrinse a chiudermi in bagno. Le emozioni che entrambe vivemmo quel giorno prosciugarono tutte le nostre energie e nè io nè Ichijo vedemmo Satsuki e Kaname fino al mattino successivo.
    Quando Ichijo tornò a casa gli raccontai ciò che la dottoressa ci aveva riferito e vidi nei suoi occhi la stessa tristezza che provavo io. Andammo a dormire con la speranza che loro sarebbero stati abbastanza forti da affrontare la situazione.

    -Kaname...-
    L'uomo le baciò la testa come per risponderle.
    -Tu... anche se... insomma... se non sono una di voi... e anche se non posso averne... avresti davvero fatto un figlio con me?-
    Kaname guardò Satsuki allibito.
    -Cosa stai dicendo... metti in dubbio il fatto di voler costruire una famiglia con te?-
    -No... no... non è questo... è solo che tu sei un sangue puro...-
    -E allora... non mi sarebbe importato un fico secco di avere un figlio mezzosangue... Lui per me sarebbe stato mio figlio... Che fosse stato umano, vampiro o una via di mezzo non sarebbe importato... comunque... il problema non sussiste...-
    Satsuki chiuse gli occhi.
    -Bocciolo di rosa...-
    -Dimmi...-
    -Tu... come l'avresti chiamato?-
    Satsuki sorrise.
    -Avrei voluto un maschietto... e l'avrei voluto chiamare Heric...-
    Passandosi la mano destra sul ventre iniziò a singhiozzare. Kaname la strinse forse contro di sè ed insieme attesero il mattino successivo.

    Passò una settimana ed il giorno della visita che avrei dovuto passare arrivò. Alle otto di mattina ero già pronta e bussai alla porta di Satsuki attendendo una risposta. Mi aprì con i capelli scompigliati e la camicia da notte con una bretellina abbassata. Arrossii violentemente.
    -Seira!-
    -SPERO DI NON AVER INTERROTTO NIENTE!-
    Vidi le sue guance arrossarsi visibilmente.
    -NO, NO! Tranquilla io stavo solo... noi stavamo...-
    Kaname apparve dalla camera da letto con addosso solo il pantalone del suo pigiama di raso.
    -Buongiorno, Seira! Tutto bene?-
    Il suo tentativo di mettermi a mio agio funziono, ma solo in parte. Chiusi la porta alle mie spalle quando Satsuki mi invitò ad entrare e sospirai prima di parlare.
    -Satsuki ho un favore da chiederti.-
    -Certo dimmi pure...-
    La sua espressione divenne più seria.
    -Devo... andare in ospedale stamattina. Devo incontrare la mia...-
    Mi voltai verso Kaname per vedere se ci stesse ascoltando. Ma la sua attenzione era rivolta alla preparazione di una buona colazione.
    -Ginecologa. Potresti accompagnarmi?-
    -Ehm... Sì, perchè non dovrei?-
    Fu quella frase che mi fece ripensare a ciò che lei sapeva su se stessa e lasciando cadere la borsa sul pavimento l'abbracciai forte cominciando a piangere.
    -Oh, Satsuki...-
    Con braccia incerte mi accarezzò la spalla mentre Kaname si voltava verso di noi con aria interrogativa.
    -Seira... Che ti prende?-
    Mi ci volle del tempo per riprendere fiato e ricompormi per risponderle. Kaname mi si avvicinò porgendomi un fazzoletto e invitandomi a sedermi.
    -Stai bene? Ichijo ti ha fatto qualcosa?-
    Scossi la testa e pregai che Satsuki si sedesse accanto a me. Lo fece e mi guardò aspettando una mia risposta.
    -Ecco, io... ho un ritardo. Di due settimane... La visita che passerò oggi è per...-
    Nascosi il viso tra le mani evitando lo sguardo di Satsuki.
    -Sono incinta.-
    Kaname e Satsuki si guardarono e nella stanza piombò un silenzio che non fece altro che aumentare il mio senso di colpa. Fu Kaname a rompere il silenzio.
    -Ichijo lo sa?-
    -No. Non voglio dirgli niente finchè non sarò sicura di...-
    -A che ora è l'appuntamento?-
    -Tra un'ora.-
    -Allora cerca di ricomporti mentre io mi vesto. Ti accompagno.-

    Edited by Ninfea; - 21/11/2014, 21:02
     
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    Dal diario di Seira...
    Parte VI


    Alle nove e mezzo ero in sala d'attesa in ospedale con Satsuki al mio fianco che continuava a tenere la mia mano stretta nella sua. Sospirai stringendola più forte.
    -Satsuki, scusami se ti ho chiesto di accompagnarmi...-
    Lei mi guardò con i suoi occhioni verdi con aria interrogativa.
    -Ma non ho nessuno con cui sfogarmi, a parte te. Sei mia amica e speravo che ci fossi tu accanto a me in questo momento, ma mi sento in colpa per...-
    -Ci sono per te.-
    Mi strinse la mano più forte e mi sorrise nonostante immaginassi ciò che stesse provando. Il flusso dei miei pensieri fu interrotto dalla voce di una delle infermiere che chiamava il mio nome.
    -Signorina Satsunade?-
    -Sono io.-
    Mi alzai in piedi seguita da Satsuki. Entrammo nella sala visite e la Dott.ssa Shimamoto ci accolse con un sorriso.
    -Prego, si accomodi pure Seira. Come sta?-
    Ci sedemmo l'una accanto all'altra mentre la dottoressa preparava l'occorrente per la visita. Tornò a sedersi di fronte a noi per prendere degli appunti sulle mie risposte.
    -E' da molto che non ci vediamo. C'è qualcosa che non va?-
    Sospirai e chiusi le mani in due pugni stretti.
    -Sì. Ho un ritardo di due settimane e negli ultimi giorni ho accusato violente nausee e dolori addominali.-
    -Bene. Quando ha avuto l'ultima mestruazione?-
    -Il cinque marzo. E' stata regolare e non ho notato nulla di strano.-
    -Ha fatto un test di gravidanza?-
    -Sì...-
    -Ed il risultato?-
    -E' positivo...-
    -D'accordo. Procediamo con la visita.-
    Mi alzai respirando a fatica e seguii la dottoressa dall'altra parte della stanza. La vidi stampare un'ecografia e tornare al suo posto, dietro la scrivania. Mi rivestii e mi sedetti accanto a Satsuki.
    -Congratulazioni. Lei è incinta, Seira. Direi che siamo intorno alle sei/sette settimane.-
    Nonostante mi fossi preparata a quella notizia, spalancai gli occhi e portai una mano davanti alle labbra.
    -Ecco, vede? Questa piccola macchiolina scura è il suo bambino.-
    -Mio... figlio?-
    Satsuki mi prese una mano e mi sorrise mentre io sentivo gli occhi riempirsi di lacrime.
    -Ha intenzione di tenerlo? In tal caso le consiglierei una dieta da seguire che giovi al bambino il più possibile.
    -Ecco, io... non so come...-
    -Si prenda del tempo per pensarci. Torni da me la prossima settimana e mi parli della sua decisione.-
    Ci congedò con un sorriso e prendendo il referto e l'ecografia, Satsuki ed io uscimmo dall'ospedale in silenzio.
    Una volta fuori lei chiamò un taxi che ci portò dritte a casa. Durante tutto il tragitto fui cullata dalle sue braccia e non riuscii a far sparire il senso di colpa nei suoi confronti, mentre altri sentimenti si scatenavano dentro di me.
    -Cosa dirò a Ichijo? Ai miei genitori?-
    Pensai ad alta voce.
    -Tranquilla, andrà tutto bene Seira...-
    Sperai davvero che fosse così.

    Arrivammo a casa e Satsuki mi chiese se volevo che fosse con me quando lo avrei detto ad Ichijo. Ci pensai ed infine scossi la testa.
    -No... Devo trovare il coraggio di farlo da sola.-
    Lei annuì e mi lasciò per tornare nel suo appartamento mentre io, una volta a casa, mi stesi sul divano continuando a guardare l'ecografia che la dottoressa mi aveva dato. Cosa avrei dovuto fare? Il pensiero di deludere le aspettative dei miei genitori mi devastava completamente, ma Ichijo si sarebbe preso la responsabilità di crescere un bambino? Al momento avevamo messo abbastanza soldi da parte per avere una certa stabilità, ma... ciò significava cambiare completamente le nostre vite.
    -E se... No. Non potrei mai.-
    Cacciai immediatamente quell'idea dalla mia testa e cominciai a piangere stringendo le ginocchia al petto e l'ecografia nella mia mano. Stavo ancora elaborando la situazione ma sapevo che non avrei mai potuto rinunciare a mio figlio.

    Nel frattempo, quando Satsuki tornò a casa, trovò Ami ad aspettarla.
    -Buongiorno darling!-
    -Buongiorno Ami! Cosa ci fai qui?-
    -Non ti ricordi? Avevo detto che ti avrei rivista questa settimana. Kaname, ti ruberò tua moglie per po'!-
    Satsuki ridendo seguì Ami in camera mentre Kaname rispondendo si dirigeva verso la libreria della camera da letto.
    -Va bene donzelle tolgo il disturbo! Ma prima prendo qualcosa da leggere!-
    Disse prendendo un libro a caso dalla libreria.
    -Oh oh messere che nobili intenzioni ha!-
    -Sono un Kuran dopotutto u.u-
    -Ahahah.-
    Satsuki scoppiò a ridere mentre Ami spingeva fuori l'uomo.
    -Sì sì messere vada per favore u.u-
    Kaname stava per replicare ma Ami gli chiuse la porta in faccia. Sospirando andò a sedersi accanto alla finestra ed aprì il libro. Con stupore notò che era lo stesso volume che aveva preso in mano casualmente una settimana prima.
    Il diario?
    Incuriosito iniziò a leggerlo. Sembravano le memorie di una donna. Andando avanti a leggere capì sempre di più di chi si trattava. Grazie agli studi pomeridiani che aveva seguito alla Cross con Ichijo era in grado di capire l'italiano quasi come se fosse stata la sua lingua. Per questo ogni pagina che leggeva riusciva a comprendere sempre più un segreto che era rimasto nascosto per troppo tempo. Quando però arrivò ad un certo punto del racconto la sua espressione cominciò a cambiare... Lesse tutto il volume mentre Satsuki veniva visitata. Quando portò a termine la lettura chiuse il libro poggiandoselo sulle ginocchia e chiuse gli occhi portandosi una mano sulla bocca e sul naso.
    Ami terminò il suo lavoro e salutò la ragazza con un sorriso in volto.
    -Hey dolcezza! Ci si sente quando avrò i risultati, ok?-
    Sorridendole le si avvicinò e le scompigliò i capelli.
    -Mi fa piacere che tu ti sia ripresa...-
    Satsuki sorrise e con un filo di voce aggiunse:
    -Tanto non avrebbe senso starsi a preoccupare per qualcosa che non cambierebbe comunque...-
    Ami annuendo si girò ed uscì. Quando salutò Kaname lo trovò molto strano.
    -Eddai Kuran! Su con la vita! E che cos'è sta faccia da mort... ops scuuusa! Sei un vampiiiro te u.u Succhia-sangue a tradimento u.u-
    Satsuki si mise a ridere di gusto.
    -Beh dai dolcezza ti chiamo presto ok?-
    Satsuki annuendo chiuse la porta e si girò verso Kaname.
    -Amore mio.-
    Gli si avvicinò e si sedette sulle sue gambe.
    -Che cos'è successo?-
    -Satsuki... ti devo parlare...-
    Sentendo quelle parole la donna si voltò e prese a guardare il marito negli occhi. Lui alzò il diario in modo che lei potesse vederlo.
    -Dove l'hai trovato?-
    -Nella libreria... l'hai letto?-
    Satsuki scosse la testa.
    -Lei era italiana... non io...-
    Kaname abbassò lo sguardo...
    -Non ho mai capito nulla di quella lingua...-
    -Io la capisco...-
    -Cosa?-
    -L'ho letto...-
    Alzando pian piano lo sguardo inrociò lo sguardo con quello della moglie e la fissò... Lei rimase allibita a guardarlo.
    -Vuoi sapere cosa c'è scritto?-
    Satsuki annuì lentamente mentre lui le appoggiava la schiena al petto e le cingeva la vita con le braccia mettendole il viso sulla spalla. Con il libro appoggiato sulle ginocchia di lei iniziò a leggere molto lentamente.
    Passarono alcune ore e Kaname, leggendo lentamente, raccontò la storia di quella donna. Raccontò di come conobbe quell'uomo che poi diventò suo marito e di che relazione ci fosse tra di loro. Fino ad allora ciò che veniva scritto faceva capire che tra i due ci fosse completa indifferenza... ma quando arrivò ad un punto l'uomo si fermò e guardò Satsuki.
    --Ora... bocciolo di rosa... è necessario che tu sia forte...-
    Satsuki non capendo rimase in silenzio ad ascoltare le parole di suo marito. Rimase ad ascoltare la sua voce leggere il diario e quando arrivò al momento a cui lui faceva riferimento ebbe un sussulto.

    Oggi, caro diario, ho conosciuto un uomo... alto... biondo... slanciato... mi ha salvato da un aggressore... credo di essermi innamorata... Questa notte è stata... non so nemmeno come descriverla... mi son sentita felice. Oh caro diario... se solo potessi vederlo un'altra volta...


    Le pagine successive erano piene d'amore per quell'uomo che trascorse quella notte con la donna del diario. Quell'uomo che, a quanto pare, l'aveva messa incinta. Satsuki ebbe quasi uno svenimento ascoltando quelle parole.
    -Ka... ka...-
    -Bocciolo di rosa...-
    -Io... non...-
    Kaname le baciò la guancia e sospirò...
    -Non... sono figlia di... mio... padre...-
    Disse fissandolo. Kaname scosse la testa e richiuse il diario nonostante ci fossero ancora molte pagine che non aveva ancora letto. Satsuki chiuse gli occhi e si appoggiò a lui.
    -Immagino che... se me ne hai parlato... tu conosci chi sia quell'uomo...-
    Kaname annuì.
    -E.T.-
    -Ti va di scherzare?-
    -No... è la sigla con cui si firmava... sul fazzoletto di tua madre c'erano queste iniziali... lo ha scritto nel diario...-
    -E allora... sai quanta gente inizia per E.T?-
    -Ce n'è molta... ma uno solo corrisponde a questa descrizione... ed uno solo ha salvato tua madre da un aggressore... un aggressore non molto comune... un vampiro per la precisione...-
    Satsuki alzò di botto la testa e la voce a seguire.
    -HAI AGGREDITO MIA MADRE?-
    -Non io... Ridoh...-
    Satsuki si calmò.
    -E allora come fai a dire chi è mio padre...-
    -Perchè ricordo una cosa che mi disse proprio lui davanti ad Ichijo...-
    Satsuki lo guardò stupita.
    -Si chiama Eiji...-
    Dopo un minuto di silenzio continuò.
    -Eiji Takuma...-
    Satsuki sentì un altro colpo andarle dritto al cuore tanto da mozzarle il fiato. Kaname la fissò negli occhi.
    -Non è possibile...-
    Kaname le sorrise e continuò.
    -Bocciolo di rosa... Ichijo è tuo fratello...-
    Satsuki sta volta svenne per davvero. Kaname la prese in braccio in tempo e se la portò al petto.
    L'ho sconvolta... ma era necessario...
     
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    Dal diario di Seira...
    Parte VII


    Kaname strinse Satsuki fra le sue braccia fino a quando non si risvegliò e restò in silenzio accanto a lui.
    -Non te la senti vero?-
    Satsuki scosse la testa chiudendo gli occhi.
    -Tranquilla bocciolo di rosa... avevo già programmato di dirglielo io...-
    Satsuki alzando lentamente lo sguardo annuì. Kaname le strinse la mano e la baciò delicatamente. Quando si allontanarono, si alzarono entrambi e, mano nella mano, si diressero verso la porta di collegamento. Lei lo seguiva senza fiatare con lo sguardo basso mentre lui continuava ad avanzare... più che marito e moglie sembravano un fratello maggiore ed una sorellina timida che, a causa dell'età troppo piccola, non riesce a stargli dietro e quindi viene trascinata dalla sua mano. Una volta davanti alla porta Kaname strinse più forte sia il diario che la mano di Satsuki e bussò alla nostra porta.
    Ichijo era tornato da poco a casa ed io avevo riposto tutto in fretta nella borsa cercando di non lasciar trapelare le emozioni che mi infuriavano dentro. Sorridendo e sapendo bene chi fosse, Ichijo aprì salutandoli allegramente.
    -Kaname! Satsuki! Venite pure. Qual buon vento vi porta qui?-
    -Ichijo... dobbiamo parlare.-
    Entrarono e notai immediatamente il volto di Satsuki che non accennava minimamente a un sorriso.
    -Kaname, che succede?-
    -Tranquilla bocciolo di rosa... penso a tutto io... tu resta qui con Seira, ok?-
    Satsuki annuendo lasciò la mano del marito e rimase immobile con la testa bassa al centro della stanza. Kaname si avvicinò ad Ichijo e con una mano sulla spalla gli disse:
    -In privato...-
    Concluse indicando con la testa il bagno. Lui annuì ma alzandomi in piedi e temendo un improvviso attacco di nausee intervenni dicendo:
    -Perchè non vi spostate in camera da letto?-
    Li vidi chiudersi la porta alle spalle e invitando Satsuki a sedersi accanto a me le chiesi:
    -Satsuki che succede? Hai una faccia...-
    -Nulla... Non è successo nulla.-
    In camera Kaname porse il diario ad Ichijo che lo guardò con aria interrogativa.
    -Cos'è questo?-
    -Leggi.-

    -Non ti credo. Puoi dirm...-
    Mi alzai e portai una mano sulle labbra.
    -Scusami!-
    Corsi in bagno per la nausea che mi travolse improvvisamente a causa dell'ansia che mi procurava il saper di dover presto riferire ad Ichijo la situazione. Satsuki fu dietro di me in un attimo e mi aiutò sorreggendomi la testa e spostandomi i capelli dal volto.
    -Grazie, Satsuki...-
    -Glielo hai detto, Seira?-
    Mi alzai in piedi sciacquandomi il viso e le labbra.
    -No... non ci riesco.-
    -Non so se sarà un buon momento quando uscirà da lì.-
    La guardai con aria interrogativa.
    -Perchè?-

    Nel frattempo Ichijo si spostò accanto alla finestra per leggere quello strano diario che sembrava parlare di una persona così familiare ai suoi occhi. Così come Kaname, anche lui riconobbe suo padre nella descrizione dell'uomo che la donna sembrò amare così intensamente. La firma apposta subito dopo ne diede conferma.
    -Mio dio...-
    -Sì, Ichijo.-
    -Satsuki lo sa?-
    Kaname annuì e attese una sua reazione.
    -Beh, sapevo che mio padre avesse un'altra donna... Qualcuno che ha amato molto più di mia madre.-
    Sospirò richiudendo il diario. Kaname nel frattempo abbassò lo sguardo e annuì.
    -Le ho detto di quando Ridoh ci ha parlato... Quando ha attaccato... ci siamo intesi...-
    Si avvicinò a Ichijo e si mise a guardare fuori come lui.
    -Cos'hai intenzione di fare?-
    Dopo un secondo di silenzio proseguì.
    -Sarebbe comprensibile odiarla... in quanto lei non è tua madre...-
    Si fermò un attimo per poi continuare con un filo di voce.
    -Però sappi che qualsiasi cosa tu decida... io rimarrò sempre dalla parte di mia moglie...-
    Disse questo con il viso rivolto verso terra. Non voleva perdere l'amicizia di Ichijo... era sempre stato il suo migliore amico... teneva moltissimo a lui... era pari ad un fratello... però non poteva abbandonare sua moglie... o meglio... non voleva... anche per lei era stato un duro colpo... non voleva lasciarla sola... soprattutto nel caso Ichijo avesse deciso di rompere con lei... Satsuki era sempre stata molto affezionata a lui... ne avrebbe sofferto tantissimo...
    -Credo che dovremmo tornare da loro. Non credi?-
    Senza aspettare una sua risposta aprì la porta della camera da letto e vide me e Satsuki sedute sul divano con lo sguardo fisso a terra e in silenzio. La vidi sollevare lo sguardo verso di lui con gli occhi sgranati. Kaname alle sue spalle sorrideva.
    Ichijo...
    Satsuki abbassò nuovamente il viso e cominciò a torturarsi un braccio stringendolo con l'altra mano.
    Mio Dio mio Dio mio Dio... Ti prego fa che l'abbia presa bene...
    Non ebbe tempo di pensare ad altro che sentì una mano che le scompigliava i capelli subito seguita dalla voce di Ichijo. Con uno scatto alzò il viso e fissò il ragazzo che le sorrideva ancora con la mano tra i capelli. Iniziando a singhiozzare gli si buttò tra le braccia.
    Grazie...
    Pensò rivolta a Kaname mentre Ichijo la strinse più forte.
    -Non può che farmi piacere avere te come sorella.-

    Osservai la scena senza parole per la sorpresa e mi accinsi a chiedere spiegazioni.
    -Sorella?-
    Ichijo annuì e le portò un braccio sulla spalla.
    -Siamo fratello e sorella di padre.-
    Mi portai una mano davanti alla bocca non convinta di aver capito bene.
    -Ma come...?-
    -Ti spiegherò tutto non appena ti sarai ripresa.-
    -Mi sarò...?-
    Non riuscii a finire la frase che fu seduto accanto a me sul divano prendendomi il viso tra le mani.
    -Seira basta mentire. Cosa ti sta succedendo?-
    Abbassai istintivamente lo sguardo mentre sentivo già gli occhi riempirsi di lacrime.
    -Seira, Dio mio, che ti prende?-
    -Ichijo, io...-
    Restò a guardarmi con i suoi intensi occhi verdi.
    -Aspetto un bambino.-
    Vidi i suoi occhi diventare gelidi e guardarmi con espressione incredula. Mi lasciò andare lasciando cadere le braccia pesantemente lungo i fianchi.
    -Ne sei sicura?-
    -Sì...-
    Si passò una mano tra i capelli cercando con lo sguardo Kaname, ma nè lui nè Satsuki erano più nella stanza. Lo vidi passarsi una mano tra i capelli e sospirare rumorosamente. Restammo in silenzio per un tempo che mi sembrò infinito finché si voltò verso di me e mi disse:
    -Vieni qui.-
    Lo guardai con occhi supplicanti e lo abbracciai forte cominciando a piangere.
    -Ichijo...-
    Strinsi la sua maglia così forte mentre lui mi cingeva con le sue braccia.
    -Calmati, Seira...-
    Mi tenne stretta a sé accarezzandomi i capelli attendendo che i miei singhiozzi si placassero. Passò del tempo, non so precisamente quanto, ma riuscii a staccarmi da lui e prendere l'ecografia di quella mattina.
    -Stamattina ne ho avuto la conferma...-
    Dissi porgendogli l'ecografia.
    -Quel... puntino...-
    Sospirai prima di continuare.
    -E' nostro figlio...-
    Lo vidi guardarla con occhi persi mentre sospirava.
    -La dottoressa mi ha lasciato del tempo per decidere se...-
    -No.-
    -Come?-
    Alzò lo sguardo verso di me e tutto d'un fiato mi disse:
    -Se tu vuoi tenerlo... io non voglio rinunciare a mio figlio.-
    Mi portai le mani sulle labbra e coprendomi la bocca per non far rumore mi piegai su me stessa mentre le lacrime mi bagnavano il viso.
    -Ichijo...-
    -Tu cosa vuoi davvero Seira?-
    Mi presi del tempo per trovare le parole giuste.
    -So che sarà difficile, so che probabilmente sarà qualcosa che dovrò affrontare da sola, ma... voglio tenerlo.-
    Mi passò una mano sulle guance per asciugarmi il viso e mi baciò sulle labbra.
    -Non sarai sola... Non ti lascerò per niente al mondo.-
    Strinsi le sue mani ancora sul mio viso e lo baciai ancora, dolcemente. Qualcuno bussò alla porta del nostro appartamento e mentre io rimettevo tutto al suo posto, Ichijo aprì a Kaname e Satsuki rimasti fuori quando erano usciti per lasciarci soli. Il loro silenzio mi fece capire che avevano compreso la situazione ed Ichijo cercò di allentare la tensione.
    -Pare che avremo un nuovo arrivo in famiglia.-
     
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  9. Ninfea;
     
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    Dal diario di Seira...
    Parte VIII


    Nonostante cercassi di non pensarci, sapevo che prima a poi quel momento sarebbe arrivato.
    Avrei dovuto dire ai miei genitori che la loro "bambina" aspettava un figlio.
    -Non ne verrà niente di buono, conosco mio padre. Non crederà alle sue orecchie quando saprà che la sua figlia prediletta è incinta.-
    -Vedrai che andrà tutto bene. Capiranno ed io ho intenzione di assumermi le mie responsabilità.-
    -Grazie Ichijo, ma...-
    -Hanno già avuto modo di conoscermi. E sembra che gli abbia fatto una buona impressione. Speriamo che questo sia un vantaggio per noi.-
    Tenendo stretta tra le mani la tazza di tè fumante, sperai sinceramente che le parole di Ichijo alla fine risultassero vere. Conoscevo fin troppo bene i miei genitori per ignorare le loro idee tradizionaliste, ma non volevo aggravare le sue preoccupazioni quando si stava impegnando tanto per alleviare le mie.
    -Grazie, davvero.-
    Sollevò lo sguardo verso di me e con un accenno di sorriso mi strinse la mano e mi baciò sulle labbra. Era già pronto per andare a lavoro. Quella mattina indossava una camicia bianca ed un pantalone blu scuro che nell'insieme gli davano un look curato e raffinato.
    -Sei bellissimo.-
    -Anche tu lo sei.-
    -Non direi proprio con le violente nausee mattutine che si presentano... non devo avere una bella cera.-
    -Sei bellissima.-
    Mi accarezzò affettuosamente il viso.
    -Sembra proprio che questo bambino voglia farsi sentire già adesso.-
    Sorrisi e mi sfiorai il ventre.
    -Ma non si vede ancora nulla, chissà come sarà quando crescerà.-
    -Sarai una latteria ambulante.-
    -Ichijo!-
    Esclamai indignata, dandogli un buffetto sul braccio.
    -Suvvia, scherzavo. Adesso devo andare, prenditi cura di te. E cerca di riposare. Puoi chiamare Satsuki se dovessi aver bisogno di qualcosa, d'accordo?-
    Annuii e lo baciai per salutarlo. Uscì dalla porta e mi sorrise prima di andare via. Mi ritrovai quindi immersa nel silenzio del piccolo salottino del nostro appartamento, continuando a consumare la mia colazione. I miei pensieri si rivolsero subito al modo in cui avrei comunicato la "grande" notizia ai miei genitori, ma nonostante tutto nessun modo sembrava appropriato. Il flusso dei miei pensieri fu interrotto da dei violenti crampi allo stomaco, quindi corsi in bagno e mi liberai da quelle poche cose che ero riuscita a mangiare. Mi sciacquai il viso e decisi di stendermi sul divano per guardare il notiziario. Poco dopo mi addormentai.

    Fui svegliata dal tocco della mano calda di Ichijo sulla mia spalla, ormai di ritorno dal lavoro.
    -Ichijo... quando sei tornato?-
    -Poco fa, adesso ci sono qui io, tesoro.-
    -Che ore sono?-
    Chiesi alzandomi e mettendomi a sedere.
    -Sono le quattordici e trenta, amore. Ti sei addormentata. Non hai pranzato?-
    Leggermente disorientata, scossi la testa. Si sedette quindi al mio fianco e sbottonando il primo bottone della camicia che indossava, mi cinse le spalle con il suo braccio. Mi accoccolai a lui, lasciando che il mio corpo godesse del tepore sprigionato dal suo e della piacevole sensazione di sicurezza che mi dava essere abbracciata in quel modo. Quindi mi voltai verso di lui e gli chiesi come fosse andata la sua giornata.

    Edited by Ninfea; - 23/7/2015, 23:11
     
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    NARRAZIONE TERMINATA.


    La storia di Seira e Satsuki ovviamente non si concluse in questo modo, ma per il momento ho deciso di accantonare il progetto. La narrazione potrebbe essere ripresa in futuro.
     
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9 replies since 4/9/2014, 15:54   111 views
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